martedì 16 agosto 2011

Attimo fuggente…





Guardando questo trailer e ripensando a quante volte ho visto questo film anche "il club degli imperatori" mi viene sempre un brivido di gioia immensa, che mi attraversa tutto il corpo come una scossa elettrica, ma nello stesso momento una rabbia alla quale non riesco a trovare un modo per attenuarla.
Il motivo di tanta rabbia è nel mio passato, dove il valore della cultura, con la C maiuscola, era in sostanza pari a zero e che non mi sarebbe servita a niente, pensate non avevo letto nemmeno un libro.
Grande errore!
Ho preferito lasciare la scuola per iniziare a lavorare, guadagnare quei soldi e poi spenderli per comprare cose che in quel momento ritenevo indispensabili.
E’ stato un altro grande errore!
Mi ricordo che il mio primo stipendio, se cosi si può chiamare, l’ho voluto spendere andando al centro della città, in un locale alla moda, dove si riuniva la Taranto bene, "La Sem" (Vedi Foto), 


           


il mio sogno proibito era quello di comprare una coca cola, ero emozionato, il grande piacere non era quello di bere quella bibita ma era il poter pagare con i miei soldi guadagnati a scapito della cultura.
Altro grande errore!                                                    
Ci si accorge sempre in ritardo della importanza delle cose, purtroppo, sempre quando ormai il tempo o l’età non ci consentono più riparare a quell’errore.
Questo errore non voglio trasferirlo a miei figli, per quanto mi sarà possibile, gli dirò che la cultura, la poesia, l’arte, la musica, la conoscenza li renderà totalmente liberi , mantenendo su di sé sempre la propria sovranità, e gli altri faranno più fatica a imbrogliarli , confonderli, manipolare a loro piacimento per renderli totalmente dipendente da quei truffatori della vita.
Sono consapevole che il passato non può tornare indietro, però, sono consapevole, anche, che il futuro sarà contraddistinto da un nuovo “Io” che lo renderà migliore, più vicino a quello che sono veramente.
C’è stato, tanto tempo fa, quando ero innamorato di una ragazza di Trieste, il bisogno di scrivere poesie, in camerata, sul letto a castello, attorno a me cerano altri commilitoni, chi riposava, chi ascoltava musica, chi parlava raccontando avventure con ragazze conosciute in libera uscita, io, invece, nella tristezza del momento ero lì a scrivere per lei.
Pur consapevole che lei mi era vicina solo come buona amica, io, illuso, speravo che con le mie poesie di riuscire a convincerla ad amarmi.
Purtroppo nonostante io considerassi bellissime le mie poesie, dettate dal cuore, accompagnate da lacrime vere, grandi lacrime che mi scendevano giù dalle guance giù giù fino a cadere per terra.
Quell’esperienza non fu l’unica ne seguirono altre in tempi diversi e successivi a quella storia quando mi accorsi che riuscivo a esprimermi meglio quando provavo forti emozioni, sì il momento propizio era il dolore, la sofferenza e l’illusione che con le mie parole potessi cambiare gli eventi e soprattutto i sentimenti delle persone.
Un altro modo per trovare ispirazione era quando, dietro un bicchiere di troppo, riuscivo a eliminare quei blocchi che m’impedivano di esprimere al meglio i miei sentimenti, il muro che io ponevo davanti come una protezione, ora non esisteva più, caduto, frantumato da uno o più bicchieri di vino o meglio con dei buoni  Cubalibre,  da quel momento potevo esprimere liberamente i miei sentimenti.
La lontananza era un’altra forma d’ispirazione, sì, la lontananza era la famiglia, l'amore di una donna, di un figlio, anche del proprio cane “Duillio” a quale gli ho dedicato uno spazio nel mio cuore, rendendogli omaggio con un trailer con dedica, una poesia dedicata a lui come il mio amico sincero.           
So che dentro di me ci sono delle forti emozioni, talmente forti, da soffrire da morire, e non poterle trasferire su un foglio,  mi da un senso di frustrazione enorme.
Diversamente, altri uomini hanno scelto di dare alla propria vita un senso opposto, ponendo al primo posto la cultura lo studio.
La differenza, a volte, che l’uomo che sa, usa questo dono in modo sbagliato, usandolo contro gli altri.
Questo è sbagliato perché la cultura dovrebbe fare degli uomini più saggi più disponibili al confronto.
Non sapete quale emozione fortissima ho quando ascolto o leggo poesie, saggi, racconti, quando ascolto musica , un vedo un buon film quell’emozione che penetra dentro con una forza estrema, mi attraversa tutto il corpo arriva al cuore perforandomi l’anima, non sapete voi che avete questo dono cosa potreste fare per quelle persone che vivono di queste emozioni.
La poesia e grande, il pensiero e grande e le parole a volte cambiano la vita alle persone a tante tantissime di esse, non sapete quante persone aspettano di leggere le poesie per provare questa scarica di adrenalina.
Usate le parole per il bene di tutti noi, non disperdetele inutilmente, perché sarà stato tutto inutile studiare, leggere, appassionarsi alla poesia, mettere la passione nelle cose che fai, la dolcezza delle parole, essere romantico….
L’essere umano ha bisogno di uomini che gli trasmettono tutto questo, valori, ideali, bontà, sacrificio, tolleranza e generosità, le parole cambiano il percorso della storia, nel bene e nel male, solo che le parole che rappresentano la bellezza dell’essere umano, rendono l’essere umano migliore.

domenica 14 agosto 2011

Dio è il nome che viene dato all'Uomo





Tutto quello che segue, si riferisce a una normale discussione fatta tra amici davanti ad un bel piatto di pesce accompagnato da un buon bicchiere di un vino bianco, cioè il perché Dio non si vede...
Perché Dio non si fa vedere?
Perché non ci aiuta a eliminare la fame, le malattie, le guerre, e tutto il male che dilaga in questo mondo?
Noi tutti ci chiediamo il perché, ma purtroppo a tutte queste domande non abbiamo avuto nessuna risposta della sua esistenza, il suo silenzio ci fa credere che abbia parlato tramite altre persone spacciandosi per la voce di Dio, senza essere sicuri che quello che ci dicevano queste persone fossero veramente la voce di Dio o la propria.
Ci sono immagini di Dio che lo descrivono senza avere nessuna prova della sua vera immagine, Dio si ritiene che non abbia ne spazio né tempo al di la del conosciuto dell’uomo.
Si tenta di descriverlo e rappresentarlo come la proiezione mentale di desiderarlo in funzione della nostra realtà.
Nessuno nella storia dell’‘umanità sia stato capace di dare di una risposta definitiva sull’esistenza di Dio poiché tutto quello che si è scritto o raccontato su Dio  non è prova definitiva sulla sua esistenza perché se ci fosse la prova non saremmo qui a discutere ancora sulla sua esistenza.
Quando nacque l’uomo tutto gli sembrò tutto ostile perché non capiva il suo funzionamento, oggi sappiamo certo più di allora sappiamo molto su alcuni fenomeni della natura come le malattie il temporale il terremoto il fuoco il sole i pianeti ecc questo perché l’intelligenza è la conoscenza non è assoluta per questo richiede del tempo  ed è per questo che i primi uomini percepivano il mondo ostile.
Dio quindi nasce dalla mente dell’uomo come interrogativo di dare risposte a quello che l’uomo non capiva e cominciò a interpretare la natura animandola con le proprie sensazioni, dando inizio a pratiche di magia nel tentativo di capire la realtà proiettando nella realtà le proprie paure e fantasia.
I primi spiriti non potevano che essere la terra, il sole e le stelle erano considerati come esseri viventi.
Oggi l’uomo tende lo stesso a proiettare  la nostra realtà su tutto quello che non si conosce e Dio è il mistero assoluto, anche se non si sia mai presentato agli uomini.
Tutto questo mi fa pensare a una sola cosa e cioè che Dio non è altro che il Dio che è dentro di noi, quindi il vero nome di Dio è UOMO.