il cappello
Sotto quel cappello, ha vissuto la vita dei suoi mirabili pensieri di mio padre, l'Uomo più importante e intelligente che abbia attraversato la mia vita, la nostra terra e le nostre acque.
A chi vedeva quel cappello comparire sugli argini o nelle barche che filavano lungo il fiume, mi si illuminava il cuore.
Perché era un segnale di provvidenza divina, e i contadini speravano in un futuro migliore, le loro mogli e figlie in una maggiore dignità per se stesse.
Non poteva essere che cosi, se il buon Dio aveva dato a un Uomo una testa dove i pensieri avevano i poteri di andare oltre i confini del mistero, oltre gli orizzonti aridi della sofferenza sudata ogni giorno nel lavoro stremante.
Una testa che sapeva distinguere, con la prontezza del falco, l'ipocrisia e l'assassinio della personalità dal soffio divino della giustizia.
Sotto quel cappello da cui non si separava, mio padre c'era morto, reclinando semplicemente il capo.
Dentro quel cappello è morto un modo di pensare, non soltanto la vita di un Uomo.
Pubblicato in data 17 aprile 2020 su ioscrivo1953
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